Monale, un tuffo nella storia tra castelli e reperti archeologici

Published on 5 December 2018 • Turismo 14013 Monale AT, Italia

Paesaggio

Monale è un paese del basso Monferrato situato a 200 metri di altezza sul livello del mare.

Il territorio si sviluppa su una superficie di circa 9 km², caratterizzati da dolci declivi coltivati che si alternano a rigogliose aree boschive.

Il sottosuolo di Monale è ricco di reperti archeologici, in particolare fossili di conchiglie, che gli studiosi fanno risalire all'Era terziaria.

Il paese è popolato da circa 1000 abitanti, i monalesi.

Monale si sviluppa su una piccola altura alla sinistra del rio Monale, affluente del Triversa.

Storia

Le origini del paese restano tuttora incerte anche se i più propendono per una derivazione franco-alamanna.

L'attuale toponimo deriva dal latino Mons Natalis (Monte di Natale).

Nel XII secolo Monale, vista la sua posizione strategica, era considerato uno dei feudi più importanti dell'Astigiano.

Il paese, prima in mano ai ghibellini, viene conquistato nel 1305 dai guelfi e il suo castello è raso al suolo.

Nel 1310 per pacificare la contesa tra le opposte fazioni, il conte Amedeo V di Savoia propone un arbitrato che cristallizza di fatto la situazione esistente.

E' alla fine del Trecento che il destino di Monale si lega agli Scarampi, importante famiglia astigiana, che ancora oggi dà il nome all'imponente castello adibito a dimora di charme.

Amministrazione

L’amministrazione comunale è guidata dall’astigiano Sergio Magnetti, sindaco in carica dal giugno 2009.

Enogastronomia e prodotti tipici

La cucina piemontese è protagonista a Monale con la Bagna Cauda; tra i dolci, la tirà (soffice torta a forma di ciambella) e il bunet (dessert a base di cioccolato).

Nei bicchieri non possono mancare i vini tipici della zona, il Freisa e la Barbera.

Da vedere

La cartolina di Monale è rappresentata dal Castello Scarampi, imponente fortezza distrutta nel 1305 e ricostruita nel 1309 dalla famiglia Scarampi.

Il castello ha beneficiato nel XX secolo di importanti lavori di restauro curati dagli attuali proprietari, i conti Gani. Oggi ospita nella sua Foresteria tre camere con servizi di pernottamento e prima colazione.

Sul territorio di Monale è presente anche un altro castello, La Bastita, risalente al XIV secolo: fu costruito dai guelfi per difendere il territorio dagli attacchi dei ghibellini.

Splendida è anche la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Caterina d’Egitto, santa patrona di Monale: la struttura, un tempo cappella del Castello Scarampi, è caratterizzata dallo slanciato campanile (40 metri d’altezza) edificato nel 1678; nella sua cella campanaria trovano posto cinque campane una delle quali, quella dedicata a S. Caterina, pesa 470 chili.

Meritevole di visita è anche la Chiesa di Santa Maria del Fonte, antica parrocchiale oggi utilizzata con funzioni di chiesa cimiteriale.

Da segnalare, in via XX settembre, la presenza di un esemplare di cacciabombardiere-ricognitore Fiat G.91T del 32° Stormo da interdizione dell'Aeronautica Militare italiana.

Curiosità

La figura di Santa Caterina d’Alessandria è stata approfondita in una simpatica “intervista impossibile” svolta dagli alunni della scuola primaria di Monale all'Imperatore Massenzio, il quale ordinò la condanna a morte di Caterina dopo che quest’ultima si rifiutò di adorare gli dei pagani.
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Intervista impossibile all'Imperatore Massenzio

Legenda

A: Alunni della Scuola Elementare di Monale

I: Imperatore Massenzio

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A - Abbiamo saputo che ha fatto decapitare una giovane egiziana, Caterina d'Alessandria, perché?

I - Perché sconfessava i nostri Dei ed incitava il popolo alla rivolta.

A - Non è esagerato sostenere che una giovinetta potesse far paura all'Impero Romano?

I - Bisogna stare molto attenti e le contestazioni vanno stroncate sul nascere.

A - Il sacrificio di 130 tori da lei ordinato, avvenne in un solo giorno o in più giorni?

I - Vennero sacrificati tutti in un solo giorno durante una cerimonia grandiosa, per propiziare gli Dei.

A - Quale fu la prima impressione della giovane Caterina?

I - La giudicai coraggiosa molto sicura di sé, molto convinta della sua fede e di quello che diceva ... e fui abbagliato dalla sua bellezza.

A - E' vero che avrebbe voluto sposarla?

I - Questi sono fatti privati che non interessano alla storia.

A - E' vero che i filosofi incaricati di tener testa a Caterina si sono convertiti al cristianesimo?

I - Quelle erano persone deboli, senza fede, degli incapaci che si sono lasciati imbrogliare, per questo ho dovuto eliminarli.

A - E' stato difficile decidere di decapitare Caterina d'Egitto?

I - E' stata una decisione sofferta perché ho visto in lei una persona forte e coraggiosa, e poi perché uccidendola correvo il rischio di provocare una sommossa nel popolo egiziano.

A - Mi spieghi allora perché ha deciso di condannarla.

I - Perché è mio dovere difendere la religione pagana che è la religione di stato.

A - Alla decapitazione di Caterina, come ha reagito il popolo?

I - Non ci sono state reazioni perché il mio esercito vigilava.

A - Caterina, come ha affrontato l'esecuzione?

I - Con serenità e dignità.

A - Lei che reazioni ha avuto alla morte di questa donna?

I - L'imperatore non deve avere sentimenti, quando agisce per il bene dello Stato.

A - La irritavano le parole di Caterina?

I - Mi irritavano sia le sue parole, sia la sua ostinazione.

A - Se potesse ritornare in dietro ricondannerebbe a morte Caterina?

I - Senza incertezze perché l'ho fatto per difendere l'Impero.