Progetto Recuperiamoli per la raccolta dell'olio esausto

Published on 22 March 2019 • Ambiente

Alzi la mano chi non ha mai buttato l’olio usato in cucina nello scarico del proprio lavello. Ogni famiglia, getta via in un anno, oltre 10 litri di olio di fritture, scatolette di tonno, funghi e verdure in barattolo.

Lo fa colare giù dal lavandino, l’unico modo per liberarsene senza ungere la pattumiera. Gesti che si compiono con estrema leggerezza, ma che dovrebbero far riflettere sul grave danno ambientale che si va a creare, anche solo con poche quantità. Senza contare il notevole spreco di denaro ed energia per le amministrazioni comunali, che pagano per la depurazione delle acque di scarico. Si stima che un chilo di olio sia sufficiente per coprire mille metri quadrati, impedendo lo scambio dell’ossigeno tra aria e acqua e provocando la morte degli esseri viventi acquatici animali e vegetali. Ma se raccolto e smaltito in maniera corretta, può diventare una risorsa preziosa per produrre biodiesel per autotrazione, saponi, lubrificanti e collanti.

La mappa dei cassonetti

Per questo il Consorzio di bacino dei rifiuti dell’Astigiano (Cbra) ha distribuito in tutta la provincia un centinaio di contenitori di colore blu per la raccolta degli oli usati.  Tutti i luoghi di raccolta sono geolocalizzati e consultabili online sul sito www.mpoli.it.

«Un ottimo esempio di come una sana economia circolare possa tutelare ambiente e far risparmiare risorse - ha detto il presidente del Consorzio Cbra, il vicesindaco Marcello Coppo. - Un progetto in cui credo e che, con la collaborazione dei cittadini consentirà la raccolta, per contribuire anche nell’Astigiano a inquinare meno».

Come si fa

L’olio usato andrebbe portato, nei contenitori per il riciclo, chiuso in bottigliette di plastica, quelle d’acqua o di bibite con i tappi ben avvitati. Negli ecocentri, invece, può essere versato sfuso all’interno di appositi fusti, sempre di colore blu. Commercianti e artigiani che producono oli vegetali esausti, inoltre, potranno richiedere uno specifico servizio gratuito di raccolta chiamando il numero 0173 064307.

L’iniziativa che permette di trasformare gli scarti dell’olio da cucina in una risorsa, è l’obiettivo di «RecuperiamOli», progetto dell’azienda Mpoli di Alba (Cuneo), a cui il consorzio Cbra ha affidato il servizio per i prossimi cinque anni. «Partito nel 2012 - spiega in una nota Massimo Perletto, amministratore di Mpoli - oggi questo servizio di raccolta degli oli vegetali esausti coinvolge oltre 400 Comuni piemontesi». Da allora, sono già stati riciclati più di 1 milione di chili di olio, con un risparmio per la comunità di 500 mila euro. «Un progetto sostenibile - prosegue - anche sotto il profilo economico, in grado di autofinanziarsi e quindi completamente gratuito per consorzi, comuni e cittadini».

I vantaggi per chi ricicla

Chi ricicla i propri oli alimentari di scarto potrà entrare a far parte di un gruppo solidale di acquisto, che permette di comprare olio di oliva, di semi e di palma a prezzi convenienti o di beneficiare di incentivi alla raccolta.

brochure recuperiamoli